(Firenze 1867 - Carmignano, Firenze, 1927) commediografo italiano. Colse il successo con alcune commedie in vernacolo fiorentino, caratterizzate da un moralismo arguto e bonario, oltre che da una naturale attitudine a portare sulle scene bozzetti e dialoghi di vita popolana e borghese. L’opera più fortunata, L’acqua cheta (1908), fu ridotta a operetta per la musica di G. Pietri; fra gli altri suoi lavori, anch’essi intitolati con locuzioni proverbiali, si ricordano Casa mia, casa mia (1909), Acqua passata... (1910), Gallina vecchia (1912), Il lupo perde il vizio (1915). N. fondò un teatro dialettale stabile che si sciolse con la sua morte.