(Barcellona 1893-1959) poeta catalano. Traduttore in catalano di Omero e di Plutarco, come poeta subì l’influsso dei simbolisti francesi, già evidente nel Primo libro delle stanze (Primer llibre d’estances, 1919) e poi, con più originali sviluppi tematici e stilistici, nelle Stanze. Libro secondo (Estances. Llibre segon, 1930) e nelle Tre suites (Tres suites, 1937). Nelle raccolte seguenti ha puntato su una più complessa e intellettualistica elaborazione formale, che fissa le esperienze di vita interiore in moduli estremamente stilizzati: nelle Elegie di Bierville (Elegies de Bierville, 1942) il canto doloroso dell’esilio è trattenuto fra le maglie di una versificazione cristallina, arieggiante la metrica greca; in Selvaggio cuore (Salvatge cor, 1952) e in Abbozzo di tre oratori (Esbós de tres oratoris, 1957) il dialogo con Dio assume cadenze neoclassiche, con echi da P. Valéry e J. Guillén.