(Monaco 1871 - Merano 1914) poeta tedesco. La sua fama è legata soprattutto a poesie di gusto grottesco, che hanno qualche affinità con la letteratura inglese dell’assurdo: Canti patibolari (Galgenlieder, 1905), Palmström (1910), Palma Canocchia (Palma Kunkel, post., 1916), Gingganz (postumo, 1919). Ironico e scettico, il poeta sfrutta magistralmente i suoi mezzi linguistici, prendendo alla lettera i simboli e procedendo per fantasiose analogie. In seguito a una profonda crisi spirituale, si accostò al Vangelo di Giovanni e al buddhismo, per aderire infine alle teorie antroposofiche di R. Steiner; la sua poesia divenne espressione di questa ricerca, appesantendosi di concetti filosofici: Raccoglimento (Einkehr, 1910), Io e tu (Ich und Du, 1911), Trovammo un sentiero (Wir fanden einen Pfad, 1914).