(Rockdale, Sydney, 1902 - Sydney 1983) scrittrice australiana. È vissuta a lungo a Londra, a Parigi e negli Stati Uniti. Dopo l’esordio con I racconti di Salisburgo (The Salzburg tales, 1934, nt) ha pubblicato Sette poveracci a Sydney (The seven poor men of Sydney, 1934), Le bellezze e le furie (The beauties and the furies, 1936, nt) e Casa di tutte le nazioni (House of all nations, 1938, nt), accolto dalla critica come il suo lavoro più complesso e maturo, anche per la sicurezza con cui affronta temi politici. Notevole è pure L’uomo che amava i bambini (The man who loved children, 1940), descrizione nitida e spietata, fino a risultare sgradevole, della vita quotidiana della famiglia Pollit. Tra gli altri titoli ricordiamo Sola per amore (For love alone, 1944), Il piccolo albergo (The little hotel, 1974, nt), Miss Herbert (1976, nt). All’elogio della critica, che ritiene la S. uno dei più notevoli scrittori anglosassoni del Novecento (anche S. Bellow la pone tra i maggiori romanzieri contemporanei), non ha corrisposto sempre un uguale successo di pubblico, a parte l’eccezione di L’uomo che amava i bambini, divenuto negli Stati Uniti, a venticinque anni dalla sua pubblicazione, un autentico best seller. Nei libri della S. i conflitti e gli affetti familiari, l’amore, la politica, la realtà di ogni giorno, tutti gli aspetti della vita rivelano a poco a poco la loro inevitabile ambiguità; ma il pathos è tenuto sempre sotto controllo dall’autrice, che in generale ricorre ai moduli fissati dalla tradizione della grande prosa inglese, ottenendo per contrasto effetti di grande violenza emotiva.