(Cesarea di Palestina 265 ca - 339 ca) scrittore greco cristiano. Vescovo di Cesarea (313), prese parte alla controversia ariana, tenendovi una posizione di compromesso, e sopravvisse di poco all’imperatore Costantino, di cui godette il particolare favore. E. fu un erudito e un lavoratore infaticabile. La sua opera di storico e cronista resta fondamentale come fonte di informazione per i primi tre secoli del cristianesimo. Il suo testo più importante è la Storia ecclesiastica, in 10 libri. Non si tratta di una esposizione ordinata di vicende, ma di una collezione di documenti tratti da numerosi scritti della chiesa primitiva. Anche come apologista E. adotta lo stesso metodo, sottopone al lettore una grande documentazione di fatti. In campo esegetico, E. lavorò alla preparazione di una edizione della Bibbia, introducendo l’importante innovazione dei canoni evangelici, cioè l’annotazione dei passi paralleli dei vangeli, e redasse l’Onomasticon, un dizionario dei luoghi biblici a carattere storico-geografico. Notevole il suo Commento ai salmi, sviluppato soprattutto da un punto di vista filologico.