(Bolu, Anatolia, 1964) scrittore turco-tedesco. Vive da più di trent’anni in Germania. Ha esordito con La lingua dei canachi (Kanak Sprak, 1995, nt), un libro che esprime la necessità di un’autonomia dalla cultura tedesca e forgia un linguaggio ibrido, di forte impatto, spesso volgare. Nella stessa scia si pongono Schiuma. Il romanzo della «feccia» turca (Abschaum, 1997) e Materia mentale (Koppstoff, 1998, nt). Folle tedesco (German Amok, 2002, nt) è invece un ritratto spietato e provocatorio della vita metropolitana berlinese, tra arte, etnie diverse e pornografia. Leyla (2006) segna un ritorno alle proprie radici culturali, raccontando la vita di una giovane donna in Anatolia e il suo tentativo di emanciparsi dalla società patriarcale.