(Kolín 1883 - Praga 1938) poeta e commediografo ceco. Fu professore di letteratura tedesca e direttore, negli ultimi anni, del Teatro Nazionale di prosa. Le sue prime raccolte di poesia (Il roveto ardente, 1918; Le voci, 1923) risentono della formazione nietzschiana, mentre nel periodo successivo (Le cateratte, 1931; Ritratti di poeti, 1933; Il mezzogiorno, 1934; L’anno, 1935; L’ospite, 1937) affiora un rasserenante amore per la terra natia, una accettazione sia pur dolorosa dei tempi duri ormai imminenti. Maggior inquietudine traspare dai suoi drammi (Eracle, 1919; L’orologio del mondo, 1921; Gli schiavi, 1925). F. dette un contributo fondamentale alla storia letteraria e teatrale ceca con una serie di saggi in cui, usando il metodo psicologico da lui introdotto, studiò i rapporti tra opera e mondo interiore dell’autore (Problemi di psicologia letteraria, 1917; L’anima e la parola, 1929; La parola e il mondo, 1937).