(Saint-Pierre-lès-Nemours 1901 - Sassenage, Vercors, 1944) scrittore francese. Politicamente impegnato a sinistra, nei suoi primi saggi elaborò una morale dell’azione, per molti aspetti simile a quella di A. Malraux. Affrontò vari generi: l’analisi psicologica con Tentativo di solitudine (Tentative de solitude, 1925) e con Saggio sull’introspezione (Essai sur l’introspection, 1926); le memorie con Diciott’anni (Dix-huitième année, 1928), testimonianza sulla prima guerra mondiale e le illusioni di una intera generazione; il saggio letterario con Gli epicurei francesi (Les épicuriens français, 1931, su Hérault de Séchelles, Stendhal e Sainte-Beuve) e con La creazione in Stendhal (La création chez Stendhal, 1942). Scrisse anche opere narrative, tra le quali ebbe molto successo il romanzo populista I fratelli Bouquinquant (Les frères Bouquinquant, 1930). P. cadde combattendo nella resistenza, e nel 1946 furono pubblicati postumi I caratteri (Les caractères), opera tra il saggistico e il narrativo.