(Norfolk 1460 ca - Londra 1529) poeta inglese. Tutore di Enrico VIII e celebre umanista, godette della stima di Erasmo che lo definì «l’Omero britannico». Ancora legato alle convenzioni letterarie medievali, evidenti nel dramma allegorico Magnificenza (Magnyfycence, 1515), eccelse nella composizione di satire, grazie al suo straordinario senso della parodia e all’uso di un linguaggio vivace e colorito: I doni della corte (The bowge of court, 1499?), allegoria sulla corruzione dei cortigiani; Collyn Clout (1522), sui vizi del clero; Perché non venite a corte? (Why come ye not to court?, 1522), scoperto attacco al cardinale Wolsey. Fu autore anche di delicate liriche come Il passero Phyllyp (Phyllyp sparowe, 1509?), lamento di una ragazza per la morte del suo passerotto, che rievoca la lirica di Catullo sul passero di Lesbia.