(240 ca - 320 ca) scrittore latino cristiano. Africano di origine, si convertì al cristianesimo e fu scelto da Costantino come precettore del figlio Crispo. Di L. ci sono pervenute solo le opere cristiane: De opificio Dei (303-304); Divinae institutiones (303-313, di cui più tardi scrisse anche una Epitome) in 7 libri, che mirano, al di là dei consueti intenti apologetici, a una completa sintesi dei dati della rivelazione e della tradizione; De ira Dei (314?); De mortibus persecutorum (318?), in cui L. sviluppa la tesi che, a partire da Nerone, gli imperatori responsabili delle persecuzioni contro i cristiani avevano fatto tutti una fine miserevole. Lo stile di L. è di classica compostezza.