(Napoli 1826 - Torre del Greco, Napoli, 1895) uomo politico, letterato e storico italiano. Deputato al parlamento come esponente del partito moderato, fu relatore della legge delle guarentigie (1871) e dal 1874 al 1876 ministro della pubblica istruzione. Giornalista attivissimo, lasciò saggi storici (C. Benso di Cavour, 1860; Disraeli e Gladstone, 1881; Storia dell’Europa durante la rivoluzione francese dal 1788 al 1795, 2 voll., 1890-94 ecc.), libri di critica e di polemica letteraria (Perché la letteratura italiana non sia popolare in Italia, 1855; Manzoni e la lingua, 1893) e libri di memorie (I fatti miei e i miei pensieri, postumo, 1927). Si interessò vivamente della questione della lingua, propugnando (sulla linea di Manzoni) una prosa semplice, quotidiana, non «illustre».