La casa è madre e memoria. Nella casa vivono e si intrecciano famiglie interconnesse. E tra i personaggi una coppia di gemelli come "rette parallele non si incontreranno. Lingua ricca e stile elegante per una introspezione che mi teneva tuttavia distante.
La casa delle madri
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021
La casa delle madri non è solo un’esplorazione dei delicati equilibri sui quali poggiano gli sbilanciati rapporti famigliari, ma è anche l’esordio di una voce narrativa capace di incantare il lettore, facendolo smarrire in una prosa ricca di affluenti ma al contempo sorvegliata e potente.
«Un'opera prima che coniuga ricerca letteraria e fruibilità» - Alessandro Beretta, la Lettura
Ernesto e Elia sono gemelli e si inseguono in una specie di lontananza ravvicinata senza riuscire a toccarsi, come fossero rette parallele; Sarabanda e Speedy, i loro genitori, invece non la smettono di allontanarsi neanche quando credono di starsi vicino. E così Daniele Petruccioli ci conduce su e giù per le generazioni che si succedono in case dove le persone crescono, vivono, muoiono, traslocano e che sono forse le uniche vere custodi di una memoria che facciamo di tutto per rimuovere, ma permane ostinata.
Proposto da Elena Stancanelli al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«Daniele Petruccioli, già esperto e raffinato traduttore, ha scritto un romanzo che candido allo Strega perché possa guadagnare lettori. Sicura di fare a quei lettori un regalo. La casa delle madri è una storia familiare, dolente, dal passo meditato, mai isterico. L’ambiente, poco esplorato di questi tempi, è quello della borghesia colta. Sarabanda, vitale, femminista, ricca e coraggiosa sposa Speedy, eterno ragazzo, bello e inquieto. Rimane incinta di due gemelli, ma al momento del parto qualcosa va storto. Ernesto ed Elia sono identici, ma diversi. Ernesto in particolare è diverso da tutti, ma Sarabanda non vorrà mai ammetterlo. Elia cresce inseguito da quel mantra, “bada a tuo fratello”, Ernesto, crescendo, gonfia il suo impaccio in una rabbia autolesionista. Fin quando la sua malattia finalmente verrà diagnosticata. Daniele Petruccioli racconta questa storia con una lingua raffinata e un andamento che incanta. Le anse dell’amore, le morti, l’appartenenza e la fuga. Case, gatte, nonne e bambini protagonisti di un’esistenza normale, normalmente dolorosa.»
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Anno edizione:2020
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