Un libro molto breve che mi ha commossa quasi fino alle lacrime. L'autore ha uno stile accattivante e caratterizzato da frasi brevi e spezzate che contribuiscono ad aumentare il pathos. Ogni parola di Ghita, ogni sua rievocazione dell'amore perduto sembravano autentici. Unica pecca del libro è che forse avrei preferito una caratterizzazione del periodo storico o della Roma dell'epoca un po' più precisa, elementi che sono stati rilegati più che altro nel primo capitolo del romanzo. Assolutamente consigliato per gli amanti dei romanzi storici e, perché no, anche delle belle storie d'amore.
Un ritratto di formidabile grazia e, sullo sfondo, complotti, calunnie e il mistero di un anello che compare e scompare: la leggendaria storia d'amore tra Raffaello e la Fornarina diventa un grande romanzo popolare.
Nessuno quasi ci fa caso. È un anellino piccolo, d'oro, con una pietra di lapislazzulo. Quasi non lo si vede, quando si guarda la Fornarina di Raffaello. Eppure quell'anello, sulla parte bassa del dipinto, quasi coperto, nasconde una storia che da secoli affascina, incuriosisce, commuove. Ma di cui nessuno ha mai davvero svelato il mistero. Margherita, detta Ghita, la figlia del fornaio, la ragazzina appena adolescente che sta a Trastevere, mora, con gli occhi scuri, le mani piene di farina, e Raffaello, giovane anche lui, il pittore più grande, prediletto dai papi, pieno di grazia e di furbizia. Una storia d'amore sospesa tra eternità e tormento, una delle più grandi di tutti i tempi, che si muove tra povertà e ricchezza, tra la frenesia degli umili e il potere dei papi e dei cardinali, che deve passare attraverso il fidanzamento quasi obbligato di Raffaello con Maria Dovizi, che si nutre di calunnie e di avidità, sullo sfondo del destino della bottega di Raffaello, e di Giulio Romano. La voce di Ghita, da dietro le grate del convento di Sant'Apollonia, racconta di quella Roma disabitata che, all'inizio del Cinquecento, comincia la gloria del suo Rinascimento, e di tutte le fatiche, le lotte e le violenze di quel loro amore che nessuno vuole, a cui nessuno crede, che viene negato, scacciato, irriso, ma che, in fondo, è l'unica cosa che resta. Grazie a quel dipinto. Che è l'ultima opera che Raffaello ha lasciato su questa Terra, l'unica che che ha fatto per lei soltanto, quando lei ha chiesto, per l'ultima volta: "Guardami negli occhi". E si è reso conto di quanto l'aveva amata.
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Anno edizione:2017
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