L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2021
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non solo americano. Probabilmente abbiamo a che fare con il primo cacciatore “del buio“ (così lo definisce Donato Carrisi nella sua prefazione) in assoluto. Ad ammetterlo è lo stesso “cacciatore”, al secolo John Douglas, quando nelle prime pagine di Mindhunter scrive che non esistono predecessori “reali” del suo mestiere ma esistono solo nella narrazione criminale. Douglas rintraccia l’antesignano del suo lavoro in Auguste Dupin, il detective inventato da Edgar Allan Poe per I delitti della Rue Morgue, il primo investigatore letterario a valutare l’importanza del comportamento criminale per la risoluzione del caso. Altro eccellente “antenato” viene ovviamente individuato in Sherlock Holmes con il suo metodo abduttivo e Douglas, non senza una nota vanesia, ci fa sapere come il cognome da nubile di sua madre fosse Holmes! L’identica schiettezza lo porta ad affermare quanto piacere ricavò quando, quella volta in cui era impegnato nelle indagini per un caso di omicidio nel Missouri, il St. Louis Globe-Democrat lo definì “il moderno Sherlock Holmes“. Battuta ripresa nella prima stagione della serie TV che Joe Penhall ha ideato per Netflix a partire da questo testo fondamentale: Mindhunter, appunto. Nella scena in questione gli agenti Holden Ford (il personaggio ispirato al “vero” John Douglas e interpretato da Jonathan Groff) e Bill Tench (interpretato da Holt McCallany ma non associabile al co-autore del libro, Mark Olshaker, produttore di documentari e del programma Mind of a Serial Killer nominato agli Emmy) sono agli inizi della loro attività; quando Holden viene definito “il moderno Sherlock Holmes” nell’ufficio di un investigatore di provincia, la cosa suscita la gelosia del collega. A lungo tempo introvabile e pubblicato nuovamente da Longanesi, Mindhunter parte dalla fine. Cioè dal momento in cui un uomo che ha sempre messo il suo talento e i suoi interessi al servizio della collettività finisce per non reggerne più il peso. Mindhunter parte dal momento in cui John Douglas rischia di morire colpito da una encefalite acuta. Scopriamo di vero cosa c'è di vero e cosa c'è di inventato nella serie tv Mindhunter e cosa aspettarci dalle prossime stagioni...
Ho letto il libro dopo aver visionato la serie tv diretta da David Fincher e devo dire di non essermene pentito. Il libro scorre bene, raccontando la vita di un personaggio di spicco dell'FBI che ha contribuito ad arrestare centinaia di persone durante la sua carriera. Incontrando alcuni dei peggiori serial killer americani, ha cercato di creare una tecnica che permettesse alle forze di polizia di arrestare il prima possibile questo tipo di soggetti altamente disturbati e pericolosi. Una vita dedicata a studiare pericolosi assassini per cercare di assicurarne alla giustizia il più possibile. Arrivando a creare un dipartimento apposito solamente per la caccia ai serial killer. Nel libro vengono raccontati molti episodi veri risalenti a svariati periodi in cui lavorava e risolveva casi per l'FBI.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore