Il problema più irrisolto da Bloch è forse quello del rapporto dell'utopia concreta con l'"experimentum mundi" e l'"experimentum hominis", cioè sia col cosmo che col suo sottoinsieme antropico: nel panvittimismo dell'attuale persistente predeterminazione universale negativa, come può o deve sussistere una cosmogenesi benignamente autodeterminantesi o addirittura antropocentrica? Fra gl'infiniti ed eterni scenari possibili tendenti-latenti e non-ancora realizzatisi (metafisica ontologica ed eventologica del "Noch-nicht"), perché mai dovrebbe svincolarsi e acquisire una probabilità di valore 1, insomma la Certezza, proprio lo scenario assolutamente perfetto, e in che modo noi saremmo chiamati a svolgere un ruolo maieutico decisivo? Davvero la Realtà è destinata al miglioramento ottimale e ciò dipende magari dall'umanità? C'è chi è giunto a sostenere le tesi opposte: l'Uomo sarebbe d'intralcio e d'ostacolo per il termine della cosmo(a)gonia, ammesso e non concesso che tale circostanza abbia una pur minima chance. Lo affermavano già le apocalissi ebraiche precristiane, lo ribadisce Nietzsche: "In un angolo remoto dell'universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari, c'era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della storia del mondo, ma tutto ciò durò soltanto un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Era anche tempo: difatti, sebbene si vantassero di aver già conosciuto molto, alla fine avevano scoperto, con grande riluttanza, di aver conosciuto tutto falsamente. Essi perirono, e morendo maledissero la verità. Così accadde a quei disperati animali che avevano scoperto la conoscenza'' (prefazione di "Sul pathos della verità", 1870-1873, e parziale incipit di "Verità e menzogna in senso extramorale", 1873).
La seconda obiezione è stata memorabilmente espressa da Leopardi, per il cui pessimismo globale l'esperimento cosmico è destinato a fallire, uomo o non uomo: «Tempo verrà, che esso universo, e la natura medesima, sarà spenta. E nel modo che di grandissimi regni ed imperi umani, e loro maravigliosi moti, che furono famosissimi in altre età, non resta oggi segno né fama alcuna; parimente del mondo intero, e delle infinite vicende e calamità delle cose create, non rimarrà pure un vestigio; ma un silenzio nudo, e una quiete altissima, empieranno lo spazio immenso. Così questo arcano mirabile e spaventoso dell'esistenza universale, innanzi di essere dichiarato né inteso, si dileguerà e perderassi» ("Cantico del gallo silvestre", in "Operette morali", 1824).
Insomma non possono né devono essere influenti, condizionanti, significativi sia l'approccio top-down sia quello bottom-up: se irromperà mai qualcosa di salvifico, esso irromperà da un parametro o trascendente o antecedente o trasversale a tutto e tutti col suo già-da-sempre-stabilito temporale/storiosofico e spaziale/cosmico, trasmutando al contempo mac e mic, vale a dire indipendentemente da ogni forma d'interazione e retroazione fra e da questi due àmbiti.
Mauro Lanari
Descrizione
L'oggetto di questa biografia filosofica e politica dedicata a Ernst Bloch è la ricostruzione della genesi del pensiero del "sognare in avanti", della speranza e dell'utopia concreta, sviluppatosi nell'opera di Bloch in una simbiosi molto originale con il materialismo storico. Bloch è stato senza dubbio il più produttivo eretico nel marxismo del XX secolo, la cui lotta per un mondo migliore, liberato dall'oppressione, dallo sfruttamento e dall'alienazione, si identificava con la lotta per la realizzazione dell'"utopia concreta", dell'emancipazione, della giustizia sociale e di un socialismo umano della "democrazia reale". Simultaneamente, questo pensiero "eretico" rappresentava anche una protesta contro le tendenze troppo dogmatiche del marxismo, contro l'identificazione troppo radicale dell'idea socialista con lo Stato e la sua burocrazia e contro tutte le forme di dominazione in cui l'uomo risulta sfruttato, disprezzato e umiliato. Uno sforzo ben riuscito di ricostruire la grande visione utopica-escatologica blochiana del mondo.
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Recensioni
Totale delle Recensioni
Dettagli
- GenereFilosofia
- Listino:€ 35,00
- Editore:La Scuola di Pitagora
- Collana:Biblioteca di cultura europea
- Data uscita:16/01/2014
- Pagine:410
- Formato:brossura
- Lingua:Italiano
- EAN:9788865423165
Parole chiave laFeltrinelli:
filosofia occidentale: dal 1900, biografie generali, bloch ernst