Sub tutela Virginis. L'icona marmorea dell'abbazia di Santa maria Banzi e alcune note sull'arte del Trecento tra Puglia e Basilicata
L’abbazia benedettina di Santa Maria a Banzi è la più antica della Basilicata. Poco è sopravvissuto della sua facies medievale: la chiesa, difatti, venne completamente ricostruita nel XVIII secolo, ma in tale occasione si decise di porre in facciata un’icona marmorea trecentesca di soggetto mariano; l’opera, mai dettagliatamente analizzata dalla critica, è qui al centro di uno studio che ne scandaglia ogni aspetto. Particolare attenzione è dedicata all’iscrizione alla base del manufatto, in cui vengono riportati l’anno di esecuzione, il nome del committente, quello dell’artista e persino la sua provenienza. Questo piccolo volume è dunque dedicato alla figura di Petrus de Baro, scultore ignoto al panorama degli studi e finalmente restituito agli onori della Storia. La disamina del singolo manufatto diventa un pretesto per indagare le dinamiche di contaminazione artistica attive nel Regno di Napoli tra Duecento e Trecento, al tempo degli Angioini.
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:1 luglio 2020
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