L'infinita ricchezza di preparazioni a base di prelibatezze del mare, che è possibile rintracciare nell'odierna cucina romana e del Lazio, non deve stupire, dal momento che già nell'antica cucina patrizia il pesce fresco era uno degli alimenti più ambiti e costosi. I cuochi dei patrizi e degli imperatori ponevano grande cura nella preparazione del pesce, ricorrendo spesso a ricette prese a prestito dal mondo greco. Carni e pesci in età medievale venivano comunemente cotti alla griglia o bolliti, e sempre serviti con gustose salse. Piaceva anche il pesce fritto, ma a differenza di oggi anche la frittura veniva accompagnata dalle salse. Raffinate ricette suggerivano poi di farcire tonni, seppie, calamari e insegnavano a fare polpette con carne di aragosta, calamari e seppie. Nelle pagine di questo libro un sottile filo conduttore collega tra loro tanta ricercatezza e varietà culinaria, tramandateci dal Medioevo a oggi, con piatti e ricette dal gusto moderno, che in molti casi hanno rafforzato piuttosto che indebolito il legame col passato, consentendo a generazioni di romani e non di allietare i propri palati con ricette sorprendenti, tutte da provare.
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Informazioni:
Roma, Newton & Compton Ed. 2007,cm.19x26,5, pp.262, num.figg.bn.nt.e 47 tavv.a col.ft. legatura ed. sopracop.fig.a col.
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Anno edizione:2007
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