Libro molto affascinante sul tema della morte, affrontato dal punto di vista delle antiche religioni, dei culti sciamanici e della moderna psicologia occidentale. Non mancano i riferimenti alle teorie di Jung e alle filosofie orientali, il tutto affrontato con competenza e professionalità da un autentico esperto. Devo ammettere che mi ha fatto vedere sotto una luce molto diversa gli antichi culti misterici e lo sciamanismo, per non parlare degli utilizzi clinici e terapeutici delle droghe psichedeliche, che personalmente ignoravo. Finito in un paio di settimane, lo sto già rileggendo. Qualche refuso qua e là non pregiudica la lettura, mentre invece ho alcune perplessità sulla copertina troppo sottile, dalla quale ha già cominciato a staccarsi la pellicola trasparente.
L' ultimo viaggio. La coscienza nel mistero della morte. Dalle antiche pratiche sciamaniche alle nuove cartografie della psiche
Che cosa sappiamo degli stati liminali della nostra esistenza? Per esempio le fasi che precedono la nascita: è veramente impossibile ricordare qualcosa? E se invece fosse possibile rievocare i traumi che ci hanno accompagnato in questo processo? Stanislav Grof da quasi mezzo secolo si pone quest'ordine di domande sulla coscienza e di conseguenza rintraccia gli strumenti più adatti per scandagliarne i contorni. E sulla morte? Che cosa sappiamo veramente della morte? Come possono aiutarci i testi antichi di saggezza (il tibetano "Bardo Thödol", l'egiziano "Per Em Hru", l'azteco "Codex Borgia", il "Ceramic Codex" dei maya e il nostro "Ars Moriendi") e le pratiche sciamaniche ad accompagnarci positivamente in questo viaggio? Tante domande apparentemente senza risposta che però definiscono gli estremi teorici di una ricerca senza pari, per certi versi persino spregiudicata. Perché quando si tratta di porre una domanda "scomoda", lì c'è Grof. E in questo libro definisce una nuova cartografia della psiche emersa dalla sua ricerca cinquantennale sulla terapia psichedelica, la respirazione olotropica e le crisi psico-spirituali spontanee. Ma anche le aree di ricerca relative alla sopravvivenza della coscienza dopo la morte: esperienze di quasi-morte, karma e reincarnazione, e la comunicazione con coscienze disincarnate.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Stefano Scorrano 10 ottobre 2018
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A pagina 66 l'autore, parlando del Libro dei morti degli Egizi, dice: "Questi testi funerari, originariamente composti soltanto per i re, erano inscritti sulle pareti di alcune piramidi, come quelle in onore dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino a Sakkara." Ora a me risulta che le tre piramidi in questione non siano a Saqqara ma nella piana di Giza e al loro interno non si sia mai trovata alcuna iscrizione. Anche l'attribuzione di questi monumenti ai suddetti faraoni è aleatoria. Si tratta di un errore dell'autore o di una errata interpretazione nella traduzione?
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