Il libro delle Vergini

Il viatico uscì dalla porta della chiesa a mezzogiorno. Su tutte le strade era la primizia della neve, su tutte le case era la neve. Ma in alto grandi isole azzurre apparivano tra le nuvole nevose, si dilatavano su ’l palazzo di Brina lentamente, s’illuminavano verso la Bandiera. E nell’aria bianca, su ’l paese bianco appariva ora subitamente letificante il miracolo del sole. Il viatico s’incamminava alla casa di Giuliana: la gente si fermava a veder passare il prete incedente a capo nudo, con la stola violacea, sotto l’ampio ombrello scarlatto, tra le lanterne portate dai clerici accese. La campanella squillava limpidamente accompagnando i salmi sussurrati dal prete. I cani vagabondi si scansavano nei vicoli al passaggio; Mazzanti cessò di ammucchiare la neve all’angolo della piazza e si scoprì la calvizie inchinandosi. Si spandeva in quel punto dal forno di Flajano nell’aria l’odore caldo e sano del pane recente, quell’odore che éccita il palato... Gabriele D'Annunzio (1863-1938) Gabriele D'Annunzio è stato uno dei più illustri e controversi personaggi della cultura italiana a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. Poeta, scrittore, giornalista e drammaturgo, è considerato il massimo esponente del Decadentismo in Italia. Nato a Pescara, fin da giovane si distinse per il suo talento letterario e per uno stile di vita improntato all'estetismo, alla ricerca della bellezza e del "vivere inimitabile". Tra le sue opere più celebri si annoverano i romanzi Il piacere e Le vergini delle rocce, e la raccolta poetica Alcyone, considerata il suo capolavoro. Oltre alla sua intensa attività letteraria, D'Annunzio ebbe un ruolo di primo piano anche nella politica e nella vita militare. Nazionalista e interventista, partecipò alla Prima Guerra Mondiale e si rese protagonista di imprese audaci, come il volo su Vienna e l'occupazione di Fiume. La sua figura, spesso definita "il Vate" (il profeta), influenzò profondamente la società e la cultura del suo tempo, lasciando un'eredità complessa e affascinante. Morì nel 1938 nella sua residenza a Gardone Riviera, il Vittoriale degli Italiani, oggi un museo a lui dedicato.