Il libro napoletano dei morti
In bilico tra due secoli, tra il sogno tradito della “nuova Italia” e un Novecento che precipiterà nella follia della Grande Guerra, Napoli vive una stagione folgorante: forse la più splendida e, insieme, la più buia della sua storia. In questo straordinario racconto – che Francesco Palmieri fa narrare dalla voce intensa e scomoda del poeta Ferdinando Russo – si intrecciano amori e contraddizioni, avventure politiche e di malavita. In una Belle Époque popolata di delinquenti e di artisti, sciantose, affaristi e politicanti, fino al drammatico epilogo del processo Cuocolo, in cui sembra che l’intera Napoli – con la sua storia, mezza sbagliata – finisca, moralmente, alla sbarra. Al poeta Ferdinando Russo, al sempre vigile scrittore Francesco Palmieri, spetta però il compito di ricostruire un filo, in cerca di un’altra metà della storia, ancora intatta, dentro una miriade di storie – “di avventure di fede e di passione”, direbbe Benedetto Croce – che da sempre travolgono il cuore, il mare, il destino di Parthenope.
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Anno edizione:2024
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