Ligabue fandango - Roberto Barbolini - copertina
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Letteratura: Italia
Ligabue fandango
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Descrizione


A quasi vent'anni dalla prima edizione, si ripropone questo romanzo, veloce e intenso, in cui la follia padana assume ritmi di danza, mentre Roberto Barbolini dà vita a un insolito ritratto del favoloso Ligabue, tanto più vero quanto reinventato, lunatico e strampalato.

«Con il piglio visionario e lo stile picaresco che lo distinguono Barbolini mette in scena un coinvolgente bestiario umano e animale, tra i cui protagonisti spiccano figure di lunatici e di birrarri, di idealisti e di artisti, il pittore - narratore Pietro Ghizzardi e il vulcanico sognatore Antonio Ligabue» - Gino Ruozzi, Il Sole 24 Ore

Nelle terre della Fabbrica Ducale, che si stendono tra il fiume e l'Appennino, in una Bassa padana simbolica, un mongolo, degradato erede di Gengis Khan, vaga per la pianura a ridosso del Po con i tedeschi alle calcagna, a loro volta insidiati da un coccodrillo ferocissimo, finché incappa in Antonio Ligabue, pittore matto che ama ritrarre tigri e motociclette. «Ligga è un om che scappa perfino quando sogna»: e il romanzo, nei toni di un'epica minore, racconta con una scatenata fantasia picaresca gli incubi e le fughe dalla vita del pittore e dei suoi bizzarri compagni d'avventura: l'amico, anche lui pittore, Pietro Ghizzardi; Angelica, donna sensuale dal nome ariostesco, con suo figlio Bilìn; un Tenore dalle ambigue predilezioni sessuali e varie altre creature che formano uno stralunato bestiario umano. Sullo sfondo, il rombo di una guerra in parte vissuta, in parte immaginata entro i confini d'un piccolo ducato, dove la Storia sembra essersi fermata: un territorio compreso tra l'ampio fiume e le colline franose, percorso da insidiosi alleati teutonici e presidiato dalle Bande Nere, milizie dell'invisibile sovrano proprietario della Grande Fabbrica Ducale, che produce con metodi da lager piastrelle di ceramica da esportare in tutto il mondo.

Dettagli

9 settembre 2020
118 p., Brossura
9788832116601

Conosci l'autore

Foto di Roberto Barbolini

Roberto Barbolini

1951, Formigine (Modena)

Studia a Bologna, dove si laurea con Luciano Anceschi. Comincia la professione giornalistica a "Il Giornale" di Indro Montanelli, occupandosi di critica teatrale e poi di libri. Lavora con Giovanni Arpino. Nel 1988 passa alla redazione cultura e spettacoli di "Panorama". All'attività giornalistica, affianca un'intensa attività di studioso e saggista, collaborando a prestigiose riviste letterarie come "Il Verri" e "Paragone". Tra le sue opere: i racconti fantastici della Gabbia a pagoda (1986), Il punteggio di Vienna (1995), Piccola città bastardo posto (1998), San Cataldo Cemetery Blues (2000).Oltre alla narrativa, la produzione di Barbolini conta diversi saggi dedicati al fantastico letterario, tra cui La chimera e il terrore (1984),...

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