Una linea poetica piemotese-ligure. Gozzano, Vallini, Sbarbaro, Montale
Sulla ribalta della poesia italiana di primo Novecento, dominata da grandissimi come Pascoli, D'Annunzio, Carducci, si affacciano nel giro di pochi anni tanti giovani di talento che si propongono l'obiettivo di rinnovare e ammodernare il repertorio poetico nostrano, sperimentando modi e parole (talora in libertà) nuovi. In queste pagine Eleonora Cardinale propone e documenta l'ipotesi di una linea poetica piemontese-ligure che parte dai due amici torinesi Gozzano e Vallini, attraversa la produzione in versi di Sbarbaro e arriva agli "Ossi di seppia" di Montale. Analizzando, infatti, i rapporti personali e poetici tra i torinesi Gozzano e Vallini e l'ambiente intellettuale ligure, si individua un percorso poetico che, dall'esperienza della "scuola dell'ironia" torinese, giungerà alla parola essenziale di Montale, caratterizzata da una specifica koinè, fondamentale a sua volta per lo sviluppo della poesia successiva: la disarmonia del poeta di fronte al reale, con i conseguenti interrogativi sulla sua condizione esistenziale, e la "riduzione", quel processo compiuto su cose e parole per giungere infine all'essenzialità del segno poetico.
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Anno edizione:2013
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