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L' autrice ha scritto un romanzo di grande intensità, commovente e difficile da dimenticare. Personalmente l’ho letto nel 2012 e lo rileggerei altre mille volte. Victoria è la protagonista del romanzo, una ragazza abbandonata ancora in fasce e che nel corso degli anni viene spostata di casa in casa senza trovare mai una vera famiglia. Nel libro vengono descritti i tratti di vita passati e presente di Victoria nelle case famiglia e soprattutto presso l’assistente sociale che si occupa del suo caso. Raggiunti i 18 anni di età, sempre più solitaria, trova rifugio nel suo giardino segreto. Attraverso il linguaggio dei fiori Victoria riesce a comunicare le sue emozioni, ogni pianta ha un significato diverso. L’unica nota positiva della sua vita è l’incontro con Elizabeth, l’unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. È così che la protagonista de “Il linguaggio segreto dei fiori” scopre il mondo reale, trova un lavoro come fioraia e inizia a curare l’anima delle persone attraverso i fiori. Sembra che però neanche i fiori riescano a salvarla da quel peso che si porta addosso, nessun fiore riesce a rimarginare le sue ferite e sarà Grant ad avere un ruolo fondamentale in questo suo percorso, un ragazzo misterioso che pare sapere tutto di lei. I petali dei ori sono così piccoli che sono quasi nascosti dai lunghi stami. «Nascosti», ripetei. «Nascondiglio uguale segreto. Stame uguale amore.» Arrossii mentre lo dicevo, ma non distolsi lo sguardo. E nemmeno Grant.
Un romanzo che racconta con dolcezza la storia di una bambina, una come tante, resa schiva e insensibile dalle dolorose circostanze della vita. Un mix di emozioni contrastanti e di "nuove scoperte" che si susseguono di capitolo in capitolo rendendo la storia interessante, avvincente, dolorosa e vissuta. Molto forte il modo in cui vengono descritte alcune scene delicate della vita della protagonista, che la rendono immediatamente cara al lettore, seppur il carattere che la contraddistingue la "incornici" come una ragazza fredda ed incapace di provare alcun tipo di affetto. Ho apprezzato molto lo stile dell'autrice (puro, semplice, scorrevole ma soprattutto diretto) ma anche il modo nel quale vengono suddivisi i capitoli (si alternano tra presente e passato rendendo la lettura coinvolgente). Interessanti, inoltre, gli spunti che si possono trarre dal dizionario dei fiori che si trova alla fine del libro, oltre che dal romanzo in sè, soprattutto per una persona non amante dei fiori (come me). Lettura consigliata, una bella storia che alla fine mi ha anche commossa, quindi credo che l'autrice sia riuscita nel suo intento.
Mamma che odio questo libro! Ho faticato tantissimo nel terminarlo, perché quando inizio un libro, anche se non mi piace devo concluderlo. Tema del libro, la paura di amare della protagonista, con tutto un corollario di esperienze negative di adozioni... Amore per i fiori, tanto che la protagonista diventa una fioraia con una grande capacità di attribuire fiori (con il loro significato) alle persone che le richiedono delle composizioni. Lei, Victoria, non mi ha mai ispirato simpatia, con dall'inizio della lettura.... Andando avanti è diventata insopportabile, negativa, ODIOSA. Motivo principale per cui non vedevo l'ora di terminarlo: con quanto odio ha trattato l'unica persona che poteva salvarla dal suo odio per il mondo: Grant e la figlia che ha da lui... Non capisco il clamore di questo libro... E non so se leggerò più qualcosa a nome Vanessa Diffenbaugh
Recensioni
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