Liricamente

In Liricamente Carla Glori , come naufraga dello spazio, torna a esplorare un mondo ormai sepolto nella nostra memoria. AI ricrea da lontananze cosmiche una voce femminile che , come scrive l’autrice “è “impersonale emanazione di memoria". Più voci, più vite, ma una sola…” Echi che il fondo fossile radiante genera da un misterioso algoritmo Leggendo il libro, mi è venuto in mente per associazione l’articolo di Riccardo Luna, uscito il 2 aprile su la Repubblica , dal titolo “"Il computer parla come me. L'intelligenza artificiale riproduce perfettamente voce, timbro e intonazione”, dove osserva che ormai l’umano e il tecnologico si confondono fino a diventare indistinguibili e a un certo punto scrive “L’intelligenza artificiale ha già vinto”. A ben vedere, il pianeta deserto di Liricamente è ormai oltre la fine, innescata dal dominio dell’ intelligenza artificiale sulla vita e sulla biosfera . Iniziato nel 1992, pubblicato per la prima volta da Carabba nel 2010, Liricamente torna nel 2021 ripubblicato dall’autrice con una dedica a Sylvia Plath. Ma l’accento posto dal canzoniere sul femminile e l’archetipo estinto trova nell’universo delle macchine, nei riferimenti alla tradizione fantascientifico-distopica e nel linguaggio della cosmologia più aggiornato, la sua chiave di lettura pIù attuale e inquietante, che apre al lettore molteplici possibilità di riflessione. Alfine è la tematica dell’estinzione dell’umano a porsi al centro, nella consapevolezza che il nostro mondo è ormai proiettato a velocità iperbolica in un futuro che ci sta fagocitando. E tutto questo nel romanzo-poema rivive immerso in un grande enigma