Luce

Lo stile di Daniele è evocativo, ricco di immagini poetiche e descrizioni vivide, capace di trasformare ogni pagina in un piccolo viaggio tra i ricordi del protagonista. Questo è un libro che parla della morte e della vita. Una vita che non porta sempre dove vorremmo ma che lascia annaspare alla deriva. È un libro che parla di memoria e di destino, che mette il protagonista davanti allo specchio delle insicurezze di uomo, di padre e marito, lo mette davanti alla morte; Luce parla di assenza e di una malinconia che non consola e che non si attenua mai e proprio per questo, lascia un segno profondo mettendoci difronte ai nostri vuoti.

Bell'esordio nel mondo letterario, un'opera prima interessante. Si legge tutto d'un fiato. Affronta una vicenda insolita e riservata a pochissimi, che descrive con una notevole accuratezza degli stati d'animo e con una capacità non comune di immedesimarsi in situazioni che nella realtà sono estranei ai più. La figura del Maggiore K è perfettamente delineata, la descrizione psicologica è notevole e profonda, è quasi un alter ego dello scrittore stesso. Bellissime e toccanti le ultime pagine, quando ormai la lucidità del protagonista incomincia ad affievolirsi e la realtà, i ricordi e le senzazioni dell'anima si confondono. Un gran bel libro, onestamente, inatteso. Bravo, veramente bravo, un'ottima premessa per altri libri che spero ci saranno.

L’ho letto d’un fiato, lo stesso a cui si aggrappa il Maggiore K nel suo vagare tra lo spazio profondo e il Mar Mediterraneo. Un esordio promettente, che affascina e lascia presagire futuri tuffi nell’orizzonte di un universo narrativo ancora tutto da esplorare.