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A cento anni dalla morte di Sir Ernest Shackleton (1874-1922), Mirella Tenderini racconta il più celebre salvataggio di tutti i tempi, di cui l’esploratore britannico fu protagonista.
Shackleton deve la sua fama alla spedizione del 1914-1916, durante la quale l’attraversamento del continente antartico fallì a causa dell’inabissamento della nave Endurance, di cui aveva il comando. La vicenda divenne eroica: Shackleton riuscì a portare in salvo tutti i membri della ciurma, dopo mesi passati tra la banchisa, l’Elephant Island e le montagne sconosciute della Georgia del Sud, ricoperte da ghiacciai. L’eroe, nonostante il fallimento della sua spedizione, è un esempio di straordinario coraggio e tenacia: Shackleton non raggiunse mai il Polo Sud, ma permise ai suoi compagni di tornare a casa, sani e salvi. L’impresa riuscì invece al suo rivale Robert Falcon Scott, nel 1912, ma il suo rientro fu una lotta disperata, e fece pagare a se stesso e ai suoi compagni il prezzo più alto. L’autrice ci presenta Shackleton non solo come esploratore attraverso gli episodi più noti, ma anche come uomo mediante le vicende meno conosciute della sua vita.
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