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Recensioni Il lungo Risorgimento. La nascita dell'Italia contemporanea (1770-1922)

Recensioni: 4/5
Partendo dalla celebre espressione attribuita erroneamente a Massimo D'Azeglio "L'Italia è fatta, ora van fatti gli italiani", Gilles Pécout ripercorre il lento processo di costruzione nazionale dell'Italia a cominciare dalla fine del Settecento. Uno degli aspetti caratterizzanti di questa analisi è la scelta di evidenziare il peso reale del ruolo svolto dallo Stato, in stretto rapporto con lo sviluppo dell'economia e con l'evoluzione delle gerarchie sociali, mettendo dunque in discussione l'immagine di "nazione debole e senza Stato". Il ricorso alla storiografia a partire dal XIX secolo e la sua rilettura in chiave ideologica mostrano che il cliché dell'"Italia debole" rappresenta una reazione nei riguardi di quella confisca dello Stato e dei valori nazionali fatta dal regime fascista piuttosto che un implicito effetto dell'incompiutezza del processo di riunificazione. Senza sottovalutare le fratture, i vari fattori di divisione e i limiti di un processo la cui importanza fino ai giorni nostri è comunque innegabile, Pécout ricostruisce le origini dell'Italia, evidenziando le prospettive politiche del gran dibattito storico italiano riguardo alle questioni dell'integrazione civile, culturale, economica e sociale del paese.)
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