I lupi del Calla. La torre nera. Vol. 5

Wow🤩. Ho apprezzato moltissimo i collegamenti con Le Notti di Salem che mi han fatta saltare giù dalla sedia . Questo romanzo è un turbinio infinito di emozioni ed è talmente ipnotico che non si riesce a staccarsi dalla lettura. Anche se ha tratti il ritmo rallenta, come sempre, ogni dettagli risulta essenziale per la storia. L'arrivo dei Lupi è imminente e la tensione sale sempre più pagina dopo pagina. Speravo in un po' più di azione ma alla fine è stato bello cosi. I legami sono sempre più solidi anche se, purtroppo, diversi personaggi si spezzano e mutano. Ho empatizzato tantissimo con Jake che, grazie al legame che instaura con Ben, ritorna ad avere la sua età e godersela. Jake, nei vari libri, è il personaggio che ho apprezzato di più per la sua versatilità e forza. Parliamo di un ragazzino che è cresciuto troppo in fretta per adoperarsi ad i suoi doveri. Nonostante ne abbia passare tante dal primo romanzo, sa sempre rialzarsi nonostante l'orrore in cui si imbatte ogni giorno. Meno male che Oy è sempre con lui 🖤

Dunque. Abbiamo il problema dei Lupi; abbiamo una rosa da salvare; abbiamo una gravidanza indesiderata con cui fare i conti; e abbiamo anche il racconto di un nuovo personaggio che diventerà parte del Ka-tet di Roland (e che giunge da un’altra storia, una che ha avuto luogo nella sfortunata Jerusalem's Lot…). Solo… Aiuto. ‘I lupi del Calla’ è il quinto romanzo della serie ‘La Torre Nera’, una saga di otto libri dark fantasy, fantascientifici, western, horror… e altro, giusto perché non ci facciamo mancare niente in quello che è il cuore di tutta la produzione letteraria di Stephen King. Andando avanti con questa mia (ri)lettura, mi sto rendendo conto di non ricordare bene molti degli eventi che hanno luogo, il che non lo definirei un peccato: è come se stessi leggendo questa storia per la prima volta. ‘La sfera del buio’ rimane la mia gioia più grande e conserva un pezzettino del mio cuore, ma anche ‘I lupi del Calla’ non scherza. È un romanzo che definirei molto più “ponderato”, più lento, con tutte le sue “storie nelle storie” e i numerosi intrecci; all’interno delle sue pagine viene messa molta carne al fuoco, ma non per questo la lettura risulta caotica o pesante, anzi. Non è una storia da prendere alla leggera: non è quel tipo di “lettura di passaggio” che serve a staccare la spina; la ricerca di Roland e dei suoi amici è un viaggio complesso, un viaggio che abbraccia altre storie scritte dalla mano di Stephen King, e che bisogna comprendere oltre che vivere. La linea l’abbiamo già superata, quella oltre la quale ci sarà solo morte e disperazione. Non stiamo correndo incontro al “Vissero per sempre felice e contenti”. Ma la meta ultima è la Torre, circondata dal suo campo di rose, e, per quanto male possa fare il sentiero da percorrere, desidero vederla.

Tra i capitoli migliori della saga, con nuovi personaggi geniali ed un nuovo temibile nemico. Non mancano i colpi a sorpresa e la tensione, soprattutto per certe rivelazioni. Nella parte finale ricorda un po' i magnifici sette