M. La fine e il principio - Antonio Scurati - copertina
M. La fine e il principio - Antonio Scurati - 2
M. La fine e il principio - Antonio Scurati - 3
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Letteratura: Italia
M. La fine e il principio
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Descrizione

Nell’ultimo pannello della saga di M, Antonio Scurati ci mostra il fascismo repubblichino e lo scempio di piazzale Loreto come mai era stato fatto prima e, mettendo in campo tutta la potenza e la pietas della letteratura, ci racconta la tragica fine del dittatore.

Il cadavere tornerà, io tornerò perché i morti non pesano soltanto, i morti sopravvivono.

«È la pagina più nera, delle pagine nere, la più terribile tra tutte le pagine nere del fascismo... ed è la pagina forse più dimenticata.» - Antonio Scurati a Che tempo che fa


All’indomani della seduta del Gran Consiglio che lo depone, il 28 luglio 1943 Benito Mussolini viene deportato a Ponza. Ma su quell’isola dove il regime ha confinato decine di dissidenti il Duce rimane giusto il tempo per celebrare, solo, il suo sessantesimo compleanno; poi viene spostato a Campo Imperatore, in cima al Gran Sasso. Ha perso tutto, non spera più niente. Liberato con un blitz dei paracadutisti del Führer, ricongiunto a una famiglia di cui fa parte uno dei suoi traditori, Galeazzo Ciano, Mussolini viene posto da Hitler a capo di uno Stato fantoccio immobile e plumbeo come le acque del lago di Garda da cui dovrebbe governarlo: la Repubblica sociale italiana. Ma la bestia ferita tenta il suo ultimo colpo di coda. Sono i seicento giorni, dal settembre del 1943 all’aprile del 1945, in cui il nostro Paese conosce la sua ora più buia: è l’ora della violenza più bassa e vile, della Legione Muti e della banda Koch che portano il terrore nelle città, della caccia agli ebrei, dei bombardamenti, della guerra civile. Siamo all’ultimo atto della tragedia del fascismo e della guerra. È la fine dell’impero, della monarchia, la fine dell’uomo che più di ogni altro ha marchiato a sangue il corpo della nostra storia, Benito Mussolini. È la fine di tutti i coprotagonisti, i cortigiani, i conniventi, quelli che fuggono e quelli che rimangono accanto al Duce fino all’ultimo, quelli che cercano “la bella morte” e quelli che hanno continuato a vivere nel dopoguerra cambiando pelle. Ancora una volta non c’è niente di inventato nel dramma di cui si compie l'atto finale.

Dettagli

8 aprile 2025
416 p., Brossura
9788830106987

Valutazioni e recensioni

  • Dony
    L'ultimo tassello

    ...appassionante come i precedenti!

  • Fabio
    Monumentale

    Se fosse possibile adottarlo come manuale di storia alle superiori e all'università! Un lavoro di ricerca monumentale, una scrittura ricca. Il giudizio sul fascismo è uno solo e non può che essere così. Ciò non toglie che l'autore ha raccontato la pagina più nera della nostra storia anche con una pietas a volte inaspettata. Perché dobbiamo provare anche un po' di pietà, senza dimenticare mai.

  • Ciro D'Onofrio

    Antonio Scurati conclude la sua saga dedicata a Benito Mussolini ed al fascismo con questo quinto libro, La Fine e il Principio. L’autore racconta l’Italia dal luglio del 1943, Mussolini sfiduciato e deposto dal gran consiglio del fascismo, alla primavera del 1945, la morte del dittatore e l’Italia Liberata. Seicento giorni in cui il nostro paese vive momenti drammatici e sanguinari per mano delle furie naziste che, vinte ed in ritirata, saranno protagoniste di gesta orribili di vendetta e di terrore. Loro complici di efferatezze i livorosi fascisti che pur allo sbando tentano un patetico e debole tentativo di colpo di coda finale fondando la repubblica sociale di Salò. La Storia, con i suoi epiloghi, è nota. Antonio Scurati ha il merito di raccontare con chiarezza e lucidità gli anni terribili di quell’Italia fratricida e rancorosa con il doloroso scambio di ruoli di vinti e vincitori. Definisce in maniera netta ed incontrovertibile il ruolo di chi combatteva per la libertà e la democrazia ed il ruolo di chi invece combatteva per il terrore ed il totalitarismo. Le pagine più belle raccontano il lungo e tormentato tramonto di Benito Mussolini, uomo e statista, ammantato da un permanente stato di malinconia e di frustrazione, non crederà mai davvero ad una sua rivincita personale e politica e piuttosto prelude, con rabbia ma con chiarezza, il finale tragico a cui va incontro.

Conosci l'autore

Foto di Antonio Scurati

Antonio Scurati

1969, Napoli

Antonio Scurati è uno scrittore e accademico italiano. Nato a Napoli nel 1969, è cresciuto tra Venezia e Ravello per poi trasferirsi a Milano. Docente di letterature comparate e di creative writing all'Università IULM, editorialista del «Corriere della Sera», ha vinto i principali premi letterari italiani. Esordisce nel 2002 con Il rumore sordo della battaglia, poi pubblica nel 2005 Il sopravvissuto (Premio Campiello) e negli anni seguenti Una storia romantica (Premio SuperMondello), Il bambino che sognava la fine del mondo (2009), La seconda mezzanotte (2011), Il padre infedele (2013), Il tempo migliore della nostra vita (Premio Viareggio- Rèpaci e Premio Selezione Campiello). Del 2006 è il saggio La letteratura dell'inesperienza, seguito da...

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