La magna via

Adoro, nel vero senso della parola i racconti di Gaetano Savatteri. L'ho scoperto per caso, lo confesso, mentre leggevo una delle raccolte di Sellerio ...qualche cosa in giallo (non ricordo più quale) e da allora ho comprato tutti i libri che aveva pubblicato in precedenza. Mi sono piaciuti tantissimo e come faccio per Manzini, o facevo per Camilleri, e faccio per la Gimenez Bartlett ogni nuova uscita entra subito a far parte dei miei amici libri. Così è stato per la Magna via ma devo ammettere che ne sono rimasta un po' delusa. Per la prima volta non l'ho finito in due giorni, ma l'ho tirato per le lunghe, alla ricerca di una storia e di un 'giallo' o una inchiesta che viene fuori solo nelle ultimissime pagine. Bello il viaggio - in parte in una Sicilia che conosco bene e che ugualmente trovo bellissima - belle le descrizioni di parenti - suo papà - e amici, ma il romanzo è arrotolato un po' troppo intorno a Saverio, che certo è il protagonista, ma questa volta un po' troppo, e la sua storia con Suleima. Mi spiace ma preferisco meno storie melense, meno amore, meno lenzuola che si aggrovigliano e un po' più di giallo, mistero, delitti e truffe, imbrogli e personaggi. Tutto con lo sfondo immancabile e meraviglioso della Sicilia. Alla prossima pubblicazione.

Ci sono Saverio, Sulima e Peppe, ci sono il Professore Padre, Mimì e zia Rosina, c'è un gruppo di turisti stranieri che si inerpica per le strade e le trazzere e ci sono tanti abitanti del luogo che quelle strade e trazzere conoscono e custodiscono... in margine ci sono anche Randone ed un paio di delitti, sparsi lungo il cammino...ma più di tutto in questo romanzo di Savatteri c'è la Sicilia. Protagonista unica ed indiscussa: Sicilia del presente e del passato, dei racconti e dei ricordi, dei colori vividi e dei sapori decisi, delle (troppe) partenze e della (poca) restanza. L'espediente narrativo è quello del cammino lungo la Magna Via, verso Agrigento: se il Professore e Mimì partono sulle orme degli antichi viaggiatori, Saverio e Piccionello non possono che seguirli, un po' incuriositi e tanto preoccupati per la scelta degli arzilli “diversamente giovani”. Si snodano antichi borghi e tortuose strade, si gustano sapori antichi e si torna indietro con la memoria, perché ben presto il viaggio diventa anche cammino interiore, vagheggiando chi è lontano nello spazio o anche nel tempo. Saverio Lamanna è sempre sarcastico e talvolta anche rude, Peppe pronto alla meraviglia ed all’empatia più immediata: Savatteri affida loro il canto ed il controcanto sulla Sicilia contemporanea, al loro confrontarsi con i volti arcaici dei pastori e con i sorrisi ottimisti dei giovani che vogliono preservare il patrimonio culturale dell’isola e la memoria dei luoghi… Ma Saverio scrive di delitti, incappa nei delitti e risolve enigmi legati ai delitti… ed il suo autore non può lasciarlo senza un caso da risolvere anche in queste pagine: ci sono un paio di morti sospette e ci sono un po' troppe coincidenze; c’è un sole forte e caldo lungo le trazzere, ma ci sono anche molte ombre nelle anime e nel passato di chi le percorre…..

Un grande autore che ci descrive , con la sua scrittura e i suoi personaggi , una Sicilia semi sconosciuta. Ma è anche un giallo