Il male primordiale nella Qabbalah. Totalità, perfezionamento, perfettibilità - Moshe Idel - copertina
Il male primordiale nella Qabbalah. Totalità, perfezionamento, perfettibilità - Moshe Idel - copertina
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Letteratura: Romania
Il male primordiale nella Qabbalah. Totalità, perfezionamento, perfettibilità
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Descrizione


I primi versetti della "Genesi" costituiscono da sempre un'arena di scontro per esegeti, filosofi e mistici. Tutto ruota intorno all'oggetto d'indagine della teodicea, quella branca della teologia che studia l'origine del male: si tratta di una realtà presente nella creazione e addirittura in Dio? Preesiste al bene, così come le tenebre preesistono alla luce? È una scorza dura che protegge un frutto succoso dagli attacchi di chi lo vuole distruggere? In antichi testi ebraici si legge che Satana fu il primogenito di Dio, o che il primogenito di Adamo, Agrimas, potenza primordiale malvagia, prese in moglie una lilit, una demonessa, la quale gli generò novecentomila figli che avrebbero invaso il mondo e imposto la loro supremazia se non fosse intervenuto Matusalemme a sterminarli con una spada magica. La storia della generazione del male da un principio positivo appare già nel IX secolo in un passo del vescovo Agobardo di Lione, dove si attribuisce agli ebrei la credenza in un Dio il quale, seduto sul suo trono sorretto da quattro bestie in una sorta di grande palazzo, "fa pensieri superflui e vani che, data la loro inanità, si trasformano in demoni" - una formulazione destinata a riverberarsi in molte forme della tradizione cabbalistica medioevale. Basandosi sull'analisi di testi perlopiù ignoti, ignorati o fraintesi dalla ricerca contemporanea, Moshe Idel indaga in pagine dense e coinvolgenti i processi che portarono all'adozione nel giudaismo di tradizioni dualistiche iraniche o gnostiche e all'elaborazione di gerarchie ontologiche in cui i due princìpi opposti di bene e male sono comunque intesi come entità subordinate al loro creatore. E solo di rado il male appare in forme diaboliche, perché in fondo esso deve la sua vitalità alle scintille di Dio che vi si trovano incluse, senza le quali sarebbe incapace di agire o addirittura di esistere.

Dettagli

10 novembre 2016
411 p., Brossura
Primeval evil in Kabbalah
9788845931345

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Foto di Moshe Idel

Moshe Idel

1947, Tirgu Neamt

Moshe Idel è studioso romeno di mistica ebraica. Dal 1987 è professore di filosofia ebraica all'Università Ebraica di Gerusalemme. È stato Visiting Scholar all'Università di Harvard, Yale, Princeton e Centennial Scholar-in-Residence al Jewish Theological Seminary di New York. Ha vinto numerosi premi tra cui l'Israel Prize, il Gershom Scholem Prize e il Jewish National Book Award. Ha approfondito la figura di Abraham Abulafia e l'evoluzione della Cabbalà italiana in età rinascimentale, i rapporti tra misticismo e hassidismo e la tradizione del Golem. Fra i suoi libri ricordiamo: Cabbalà. Nuove prospettive; Nahmanide esegeta e cabbalista (con Mauro Perani); Mistici messianici; Il Golem. L'antropoide artificiale...

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