Comprai “Mamma voglio morire” allo stand dell’Editore Bertoni al Salone del Libro di Torino nel 2021 e lo lessi tutto d’un fiato per la trama che subito si fa avvincente come una cronaca (si coglie il “mestiere” di giornalista di Giongo). Poi quest’estate l’ho riletto senza la fretta di raggiungere il finale. È un libro che affronta temi spesso sottovalutati, come l’attenzione che gli adulti dovrebbero avere negli anni di formazione dei bambini, che sono come praterie dove è possibile seminare qualunque seme, nel bene e nel male. Una storia tratta dalla realtà che ci mostra quali sono alcuni tra i danni che il mancato filtro di certe visioni nei media può causare nei piccoli. I bambini ci ascoltano anche quando non sembra e il libro è un invito ad ascoltare i nostri figli anche nei loro silenzi. Si coglie nell’Autrice la volontà di comprendere più che giudicare le ragioni dei comportamenti devianti. Ho apprezzato la pagina in cui Giongo, attraverso la requisitoria del Pubblico Ministero, ci invita a riflettere sulla patologizzazione della cattiveria umana. Interessanti le dinamiche di una coppia di genitori che ha perduto la capacità di una comunicazione autentica e di una donna che non accetta il rifiuto. Oggi i media ci hanno tristemente assuefatto a certi orrori quasi iscrivendo nella normalità che certe cose possano accadere e non si insegna abbastanza ai piccoli “la graduale accettazione di quella parte di male da cui a tratti è permeata l’esistenza”. Il tema della pedofilia è affrontato con equilibrio e garbo e anche qui leggo un invito per i genitori e gli insegnanti a osservare i bambini e gli adolescenti, a monitorare ogni loro mutamento di umore con estrema attenzione ma insieme con naturalezza e soprattutto con amore. Maria Cristina Giongo, attraverso la visione del “male” ci lascia però con la fiducia di una netta prevalenza del bene nel bilancio della vita e questo messaggio, in questi tempi bui, lo trovo preziosissimo
Mamma voglio morire
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:15 febbraio 2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Nina 52 20 agosto 2024UN LIBRO PER RIFLETTERE SU TEMI IMPORTANTI
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Un libro giallo basato su una storia vera sorprendente, coinvolgente, emozionante. Avevo un po’paura ad acquistare questo romanzo per via del titolo inquietante. Poi ho letto una bella recensione del quotidiano Avvenire, una citazione del settimanale Oggi ed ho capito che valeva la pena di leggerlo. Ho fatto bene! Come scrive il giornalista Salvatore Giannella nella prefazione; “la trama della storia, vera ma romanzata, ricostruita con piacevolissima lettura, è alla stregua di un episodio ricco di colpi di scena del commissario Montalbano.” Colpi di scena che si susseguono sino all’epilogo; facendoti tornare la voglia di rileggerlo, tanto ne sei rimasto colpito, ti ha preso, coinvolto, emozionato. Addirittura fatto sorridere. Persino i ringraziamenti finali riservano una sorpresa... su più personaggi a cui si è ispirata l’autrice; uno in particolare, molto conosciuto. Lo consiglio a tutti: genitori, nonni, figli, agli amanti dei libri gialli, a chi, trovandosi in un difficile periodo esistenziale, lotta contro le sue fragilità e le insopportabili crudeltà di questo mondo .
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Mamma voglio morire è un libro giallo che si legge con il fiato sospeso, sino alla fine, quando si pensa di essere arrivati veramente alla fine... Il titolo non deve ingannare, perchè in sè contiene il seme della speranza, spesso della certezza nella guarigione. Nella rinascita. E’ basato su una storia vera, di una bambina che sin da piccola aveva in sè un sentimento di paura, di rifiuto per la vita. La mamma, la sua governante, uno psichiatra, un’ipnoterapeuta ed un commissario di polizia l’aiutano ad uscire dal tunnel dove era entrata, popolato di fantasmi spesso creati dal mondo della televisione. Quel tipo di televisione avvezza a diffonde immagini crudeli che si attaccano al cervello delle piccole menti in via di formazione, arrivando, in certi casi e per quelle più sensibili, a devastarle. Un giallo psicologico dove il lettore, contrariamente al solito, scopre subito l’assassino, diventando complice di una vicenda dai lati oscuri per tutti gli altri personaggi...tranne che per lui! Vi che consiglio di leggerlo. E rileggerlo.
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