Edith, colta signora della buona borghesia parigina, decide di insegnare a leggere e scrivere alla sua anziana domestica marocchina, Fadila, che è analfabeta e non riesce perciò ad affrontare le piccole difficoltà quotidiane, (scegliere l'autobus da prendere, guardare i prezzi al supermercato , usare un numero di telefono) , che per gli altri non sono un problema. Durante le saltuarie e brevi lezioni, Edith scopre quanto sia difficile aprire alla lettura e scrittura una donna anziana, proveniente da un mondo così diverso. Nonostante gli scarsi risultati didattici, nasce tra le due un senso di fiducia e solidarietà reciproca. Il libro ci restituisce chiaramente le difficoltà di una donna in un paese maschilista e le amarezze patite della stessa donna per sopravvivere in un paese straniero, tra le poche attenzioni dei figli. Da far leggere a chi si scaglia contro i migranti, senza conoscere i loro drammi.
Mandorle amare
Edith quasi non ci crede quando scopre che Fadila, la sessantenne domestica a ore marocchina, è completamente analfabeta. Come fa una persona che vive a Parigi nel terzo millennio a non saper né leggere né scrivere? Come fa a prendere l'autobus o la metropolitana, come fa a pagare un bollettino alla posta o prelevare dei soldi al bancomat? Per la brava donna è un disagio come un altro, ma per Edith è inconcepibile. Decide così di insegnarle a leggere e scrivere cominciando dall'alfabeto. Scoprirà presto che insegnare a un'adulta con la testa già formata è ben più difficile che istruire un bambino. Le lezioni, che si svolgono nei ritagli di tempo di entrambe, procedono lentamente e faticosamente tra momentanei entusiasmi e più lunghi cali di tensione. Ma durante quegli incontri si crea poco a poco una conoscenza reciproca che sfocia in amicizia e stima, e che va molto al di là dei blandi successi didattici. Edith, signora colta e decisamente francese, entra in contatto con una vita diversa, la vita di un'immigrata che ha passato una sofferta gioventù in Marocco e conduce una sofferta esistenza nel ricco Occidente. Eppure, nonostante gli stenti e le privazioni, la vita di Fadila emana dignità e consapevolezza, in una strana miscela di fatalismo arabo e buonsenso di madre di famiglia. Chi delle due dà realmente lezione all'altra? Il finale, commovente e imprevedibile, ci fa capire che entrambe hanno imparato qualcosa.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROBERTA GIULIETTI 15 marzo 2019
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STEFANIA FARINELLA 12 novembre 2012
Ho letto il libro in un'oretta circa. Mi è piaciuto tanto. Lascia dentro una sorta di amarezza e malinconia. Forse perchè si percepisce il disagio della gente che si sposta dal suo paese di origine per inseguire un sogno. Il sogno di una vita normale, di un pasto caldo e di un tetto sopra la testa. Sogno che molte volte non si realizza. E neanche questa volta sarà realizzato. Tuttavia la vita è fatta di momenti indimenticabili che quando passano lasciano dentro un ricordo intenso e profondo.
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