Maroc Electronique Vol.1

Oujda, primi anni Novanta. In questa città marocchina al confine con l'Algeria, la musica scorre ovunque: nei matrimoni, nelle case e nelle strade. Oujda condivide una ricca cultura musicale con le vicine Tlemcen e Saïda, dove raï, staïfi e chaâbi si mescolano liberamente. È in questo vibrante paesaggio sonoro che Cheb Nacer è cresciuto: suo padre suonava il mandolino andaluso, suo fratello scriveva testi e suonava il basso. Ma la vera svolta arrivò nel 1993, quando si trasferì a Casablanca, attratto dalla vita notturna della città e dalla promessa di un futuro musicale. Esibendosi in hotel, piano bar ed eventi privati, incontrò Jalal Hamdaoui, un giovane arrangiatore che sarebbe diventato un nome importante del pop maghrebino. Insieme, superarono i limiti in studio: sperimentarono con tastiere, drum machine e idee audaci, come la reinterpretazione di successi pop internazionali in arabo marocchino.