Mattino e sera

Un altro bel libro di Jon Fosse. Un viaggio dal "Mattino" alla "Sera" dell'esistenza. Il "Mattino" rappresenta la prima parte della vita, la nascita, il venire al mondo di un bambino, che prenderà lo stesso nome del nonno, Johannes. La "Sera" è la parte finale, la senilità di un pescatore di nome Johannes, che abbraccia la sua solitudine, dopo la morte della amata moglie Erna. Durante questo percorso, l'Autore presenta, con saggezza, alcuni momenti di profonde riflessioni, che spaziano dalla fede religiosa alla interpretazione della realtà. Ho trovato la caratterizzazione del personaggio del vecchio pescatore sublime, sia per quanto concerne la profondità del pensiero, sia per la definizione della dimensione fisica. Un finale sorprendente, che a mio personale avviso richiama la poesia di una pièce teatrale dello scrittore norvegese: "io sono il vento". Una deliziosa storia, una profonda voce poetica.

"Mattino e sera" di J. Fosse è un'opera breve ma intensa, caratterizzata dalla scrittura minimalista tipica dell'autore norvegese. Il romanzo esplora il flusso di pensieri di un uomo che riflette sulla sua vita, sull’amore, sulla morte e sull'inevitabilità del tempo che passa. La narrazione si svolge attraverso un susseguirsi di pensieri, senza una trama lineare tradizionale, ma con l'uso di frasi frammentate che rimandano a una sensazione di fluidità e incompletezza. L’assenza di dettagli concreti e il continuo ritorno sugli stessi temi offrono al lettore un’esperienza meditativa, che lascia spazio alle emozioni e alle interpretazioni personali. Il libro non è semplice da affrontare, richiede una lettura attenta e concentrata. Tuttavia, la sua bellezza sta nella sua capacità di cogliere l’effimero, di immergersi nell’intimità dei pensieri di un individuo, e di far riflettere sul nostro rapporto con il tempo e con l'esistenza stessa.

Lettura delicata e toccante.