Recensioni Medium senza medium. Amnesia e cannibalizzazione: il video dopo gli anni Novanta

Quel territorio che si definiva nel XX secolo come “video e video-arte”, è stato un luogo di passaggio e un sistema di trasformazioni delle immagini, le une nelle altre: delle immagini che lo precedevano (pittoriche, fotografiche, cinematografiche e televisive), di quelle che il video stesso produceva (molteplicità delle forme videografiche) e, infine, di quelle che è andato introducendo su base elettronico-digitale attraverso il formato installativo. Il volume nasce dal desiderio di rintracciare le trasformazioni che si sono verificate nel contesto della produzione video dagli anni '90 e di tracciare le dispersioni della sua forza “deterritorializzante”, da prospettive diverse, infine di cartografare i percorsi che rendono conto di una storia. Se la crisi provocata dalle nuove tecnologie informatiche ha imposto una rilettura dei rapporti fra le arti visive e audiovisive, allora, reagendo all’assimilazione del video nell’ambito della pratica artistica e alla sua cancellazione sul piano della teoria, ci si propone di disegnare nessi, rotture e nuove configurazioni di un territorio che non diventa certamente – dopo gli anni '90 – meno complesso e interconnesso nei suoi sviluppi.E dunque, nel XXI, la turbolenza dell’immagine elettronica, in quali pieghe si raccoglie? La questione è aperta.)
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