La situazione iniziale del romanzo è terribile: siamo nel 2048, una decina di anni dopo la terza guerra mondiale che, a causa di attacchi chimici, ha reso tossica l’acqua e l’aria, trasformando la Terra in un luogo invivibile. Si mangia cibo sintetico e il commercio della poca acqua è in mano a una grande azienda, la Stilla; chi non ha abbastanza denaro avvelena se stesso bevendo acqua tossica e mangiando cibo contaminato, divenendo un sopravvivente, un essere umano non più degno di essere tale che o vive nell’ombra o viene stipato in campi di raccolta. Chi ha denaro invece può permettersi di modificare il proprio corpo a piacere grazie alla chirurgia, oppure può scegliere di diventare un cyborg e vivere per sempre. Un mondo in cui l’ apparente sviluppo è solo una facciata dietro la quale si celano interessi economici. Una situazione che per quanto possa essere considerata distopica ci fa facilmente pensare alla strada che il mondo moderno sta intraprendendo negli ultimi anni. Su questo sfondo, conosciamo il protagonista, Sean, un cyborg che ha scelto di diventare tale per combattere la terza guerra mondiale in seguito alla perdita della moglie, il quale viene incaricato di trovare chi ha rubato il misterioso progetto 2037 da una base segreta della Stilla. Questa indagine porterà Sean a scoprire che dietro questo furto c’è in realtà un complotto pensato per stravolgere l’ordine mondiale. Scegliere di diventare cyborg però ha i suoi lati negativi, Sean infatti ha dovuto rinunciare a gran parte dei suoi ricordi, e quei pochi che gli restano sono la sua unica ancora di salvezza. Oltre al protagonista però, il personaggio più interessante è quello di Zeta, il terrorista che si nasconde dietro una maschera ed ha deciso di sovvertire l’ordine globale in nome dei sopravviventi, forte di un platonico amore per l’umanità che risulta distruttivo per chi lo circonda. Zeta è, come Sean, un uomo colmo di contraddizioni, che distrugge prima di ricostruire e ci spinge a riflettere su cosa si possa davvero sacrificare per arrivare ad un obiettivo. Memorie di un Cyborg si è rivelato quindi una lettura molto piacevole, sicuramente originale. Il ritmo cadenzato di scrittura contribuisce al piacere di lettura. Nonostante questo però posso dire di non essermi sentita molto in sintonia con i personaggi che sono rimasti sempre molto distaccati da me in quanto lettrice.
