semplificati(chi lo ritiene un pregio, chi un difetto). Niente a che vedere con i Tool, se non le oscure armonie e quell'eterno senso di inquietudine...e forse anche quella sorta di perfezionismo maniacale che non lascia nulla al caso...ma A Perfect Circle è un progetto meno complicato, meno"pesante" da ascoltare, più IMMEDIATO. Di fatto possiede l'immediatezza che mancava ai Tool, ma spiazza allo stesso modo. Non ci si trova di fronte ad un album Grunge, né si può definire Prog(gli stessi Tool dovevano molto al prog); nonostante le distorsioni, troppo raffinato per l'Hard Rock e troppo lento per il Metal. Troppo oscuro per il pop. Delirante, isterico, ma soprattutto sensuale. Trovo che quest'album esprima una enorme sensualità, ma è una sensualità oscura, sfuggente, PERVERSA... eterea: nulla di carnale, solo sogni....malati, morbosi, osceni...ma sogni(incubi?). Adoro quest'album-disperazione e sensualità-,traccia dopo traccia, sussurro dopo sussurro e urlo dopo urlo...nome dopo nome...dai bisogni insedabili di "The Hollow" alla cupa desolazione di "Over
