Merd'v'là l'hiver
Era inevitabile che, prima o poi, l’ensemble Les Lunaisiens si imbattesse nel “complainte des gens de rues”, il lamento che racconta la storia triste e cupa degli invisibili, i reietti che vivono ai margini della società e che inveiscono, cantando, contro la loro misera esistenza e contro la fame.
“Merd ‘v’là l’hiver!” è l’invettiva che apre Les Soliloques du Pauvre del poeta Jehan Rictus (1867-1933), un’opera che il direttore Arnaud Marzorati ha messo al centro di un programma il cui repertorio descrive la vita dei senzatetto, dei lavoratori reietti, delle prostitute e dei bambini abbandonati.
Per la gente di strada niente è peggio dell’arrivo dell’inverno che li costringe a cantare in taverne equivoche, squallidi caffè, dove non erano sempre i benvenuti.
Questi cupi tableaux rappresentano una parte essenziale del patrimonio della chanson francese, diventando memorabili grazie alla forza dei loro interpreti, molto spesso artiste come Damia, Fréhel, Édith Piaf, che distillavano, in periodi diversi, miseria, rabbia e amore.
Stéphanie d’Oustrac, incomparabile interprete della Carmen di Bizet, diventa l’esempio della nuova figura di insolente donna del popolo.
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Interpreti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
Disco 1
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