Mi chiamo Estia
Il testo potrebbe apparire, in una prima superficiale lettura, come un insieme di opere unite da un legame occasionale. In vero, l'autrice è sufficientemente chiara sul punto, i nessi e le connessioni sono qui ben più radicati, legati da profondo apparentamento di senso. Il punto di origine segna infatti l'orizzonte di una ideale tensione, che orienta ad un equo statuto dell'animo l'intera opera e i suoi versi. I riferimenti alla letteratura classica sono molteplici, così come quelli ad altre epoche o tradizioni, ma ciò che sempre affiora e ricorre è la ricerca e l'interrogazione attorno all'esistente. In queste vere e proprie visioni poetiche si alternano ed uniscono ampi spazi di silenzio, quel luogo elettivo entro cui rifluisce e si manifesta l'Essere: Il silenzio/fa spazio/alla vita. (Dalla prefazione di Mattia Leombruno)
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Anno edizione:2017
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In commercio dal:21 aprile 2017
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