Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz
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La storia vera dell’ultimo bambino salvato dai lager nazisti Ha undici anni Oleg Mandic, quando l’Armata Rossa entra ad Auschwitz per liberare gli ultimi sopravvissuti. Nato a Sušac, attuale Croazia, nel 1944 viene arrestato con la madre e la nonna e deportato. Non è ebreo ma prigioniero politico, perché suo padre e suo nonno, dopo l’occupazione, si sono uniti ai partigiani. Ad Auschwitz sperimenta e sopporta l’inimmaginabile: la fame, i lavori forzati, i continui soprusi delle SS; finisce anche nel famigerato reparto del dottor Mengele, da cui i bambini spariscono senza che nessuno ne sappia più nulla. La morte, nel campo, è ovunque: c’è chi la cerca per disperazione gettandosi contro il recinto elettrificato e chi, appena sceso dal treno, già finisce per trasformarsi in fumo e uscire dai crematori. Oleg, invece, si salva. Per caso, per fortuna, forse per destino. Per anni tiene sotto chiave i ricordi, incapace di descrivere ciò che ha vissuto. Ma quando riaffiorano, insieme a loro arriva il bisogno di tornare, di rivedere quei luoghi, darne testimonianza e rispondere al richiamo di una misteriosa lettera... Alle mie spalle si chiuse il cancello di Auschwitz?e si abbassò la sbarra con sopra la storica frase: Arbeit macht frei. Sono stato l’ultimo prigioniero a uscirne vivo. Un memoir sconvolgente, una storia lunga 80 anni Sopravvissuto alle atrocità del lager e agli orrori?del dottor Mengele, a 11 anni Oleg è uscito da Auschwitz.?E da allora ci è tornato molte volte: per non dimenticare e per ritrovare un amico perduto.** Filippo Boni (1980) Si è laureato in Scienze politiche all’Università di Firenze con una tesi sui massacri nazisti in Toscana. Studioso e ricercatore del Novecento, scrittore e giornalista, ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra cui Gli eroi di via Fani, L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia e Muoio per te. I suoi scritti hanno vinto numerosi premi e sono stati oggetto di trasposizioni teatrali, film-documentari e tema d’esame negli istituti scolastici di tutta Italia. Nel 2018 ha ricevuto il Fiorino d’Oro e il Pegaso d’argento della Regione Toscana. La Newton Compton ha pubblicato Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz scritto con Oleg Mandic. Oleg Mandic (1933) È nato in una nota famiglia istriana. A 11 anni con la mamma e la nonna venne arrestato e spedito ad Auschwitz come prigioniero politico. Dopo la liberazione dell’Armata rossa, fu l’ultimo detenuto a uscirne vivo. Avvocato e giornalista, negli ultimi vent’anni ha promulgato nelle scuole e nella società civile in tutta Europa la propria esperienza nel campo di sterminio e si è battuto per la salvaguardia di questa memoria. Ha pubblicato libri, interviste e articoli. Per questa attività gli sono state attribuite numerose onorificenze in Italia, in Croazia e in Polonia. La Newton Compton ha pubblicato Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz scritto con Filippo Boni.
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