Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz - Filippo Boni,Oleg Mandic - copertina
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Letteratura: Italia
Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz
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Descrizione

Un memoir sconvolgente, una storia lunga 80 anni
Sopravvissuto alle atrocità del lager e agli orrori del dottor Mengele, a 11 anni Oleg è uscito da Auschwitz. E da allora ci è tornato molte volte: per non dimenticare e per ritrovare un amico perduto.

Alle mie spalle si chiuse il cancello di Auschwitz e si abbassò la sbarra con sopra la storica frase: Arbeit macht frei. Sono stato l’ultimo prigioniero a uscirne vivo.


Ha undici anni Oleg Mandić, quando l'Armata Rossa entra ad Auschwitz per liberare gli ultimi sopravvissuti. Nato a Sušac, attuale Croazia, nel 1944 viene arrestato con la madre e la nonna e deportato. Non è ebreo ma prigioniero politico, perché suo padre e suo nonno, dopo l'occupazione, si sono uniti ai partigiani. Ad Auschwitz sperimenta e sopporta l'inimmaginabile: la fame, i lavori forzati, i continui soprusi delle SS; finisce anche nel famigerato reparto del dottor Mengele, da cui i bambini spariscono senza che nessuno ne sappia più nulla. La morte, nel campo, è ovunque: c'è chi la cerca per disperazione gettandosi contro il recinto elettrificato e chi, appena sceso dal treno, già finisce per trasformarsi in fumo e uscire dai crematori. Oleg, invece, si salva. Per caso, per fortuna, forse per destino. Per anni tiene sotto chiave i ricordi, incapace di descrivere ciò che ha vissuto. Ma quando riaffiorano, insieme a loro arriva il bisogno di tornare, di rivedere quei luoghi, darne testimonianza e rispondere al richiamo di una misteriosa lettera... «Alle mie spalle si chiuse il cancello di Auschwitze si abbassò la sbarra con sopra la storica frase: "Arbeit macht frei". Sono stato l'ultimo prigioniero a uscirne vivo.»

Dettagli

14 gennaio 2025
288 p., Brossura
9788822791955

Valutazioni e recensioni

  • Simona
    Storia toccante

    Racconto di guerra del passato ma anche del presente, che porta solo morte. Un racconto che fa riflettere, che narra della "vita" nel campo di sterminio in cui si viveva nel terrore costante, ma anche dell' amore della famiglia e del coraggio che hanno avuto i protagonisti. Non si può neanche immaginare il dolore che hanno provato durante la prigionia.

Conosci l'autore

Foto di Filippo Boni

Filippo Boni

1980

Filippo Boni è un giornalista e studioso del Novecento e degli anni di piombo. Si è laureato in Scienze Politiche all'Università di Firenze, con una tesi sui massacri nazisti in Toscana. È autore di molti saggi sulla Resistenza e sull'età contemporanea. Tra le sue pubblicazoni ricordiamo: Giorgio Vestri (Pentaliena 2010) e Gli eroi di Via Fani. I cinque agenti della scorta di Aldo Moro: chi erano e perché vivono ancora (Longanesi 2018), L' ultimo sopravvissuto di Cefalonia. Dai campi nazisti ai gulag sovietici, l'incredibile storia di un eroe qualunque (Longanesi 2019).

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