È un libro molto scorrevole, a tratti divertente, in cui un ragazzino ritardato si racconta: “Fisicamente sono normale. Anzi, quando mi guardo allo specchio dopo aver fatto il bagno non mi trovo niente male. Se mi liscio i capelli bagnati all’indietro somiglio un po’, baffi a parte, a don Diego de la Vega. Quando parlo, mi faccio capire. Quando mi danno un colpetto al ginocchio, la gamba mi scatta su come il pisello quando dissotterro la rivista da sotto il pino. È nella testa che sono diverso dagli altri”. Pag. 15. Quando i suoi genitori decidono di rinchiuderlo, scappa di casa e se ne va a vivere da solo sulla montagna. Un giorno incontra Viviane, una bambina “magrissima, così esile da dare la sensazione di poter sgusciare tra due folate di vento senza che nessuno se ne accorgesse. Ma sono stati soprattutto gli occhi a colpirmi. Intendo letteralmente: ho avuto davvero l’impressione di ricevere un colpo da quegli occhi furenti, pur non avendo fatto niente”. (pag. 22). Gli ordina di considerarla la sua regina; diventerà la sua ossessione e la sua ragione di vita. Un giorno, lui si addormenta sotto il sole rovente; si sveglierà febbricitante e sarà soccorso da un pastore; inizia una bella amicizia tra i due. “Ho proposto a Matti di aiutarlo in cambio di vitto e alloggio. Lui mi ha chiesto se avevo dimestichezza con le pecore. L’ultima pecora che avevo visto da vicino era Martin Ballini travestito per la recita di Natale”. La loro convivenza finirà a causa di una sfortunata idea di Viviane.
Un ragazzo speciale che sceglie la sua «regina». E in un'estate si consegna a lei. Per amore, per gioco, per desiderio di assoluto.
Un romanzo iniziatico tenero e folgorante. «Un gioiello, poetico e onirico» - Le Figaro littéraire
«Me ne vado.»
Mio padre non mi ha risposto perché in quel momento cominciava il suo sceneggiato preferito. Mia madre mi ha detto di finire le lenticchie e di non parlare con la bocca piena. Meglio così, in fondo: se mi avessero ordinato di restare mi sarei perso d'animo
Provenza. Estate del 1965. A Shell piace servire i clienti nella malandata stazione di servizio dei suoi, anche se i viaggiatori che si fermano sono pochi. Da quando ha smesso di andare a scuola non ha molto altro da fare e bambini nei dintorni non ce ne sono. Ma un giorno, dopo che ha quasi appiccato il fuoco alla pompa di benzina, i suoi genitori discutono di metterlo in un istituto per ragazzini come lui. E a Shell non resta che scappare. Sull'altopiano che sovrasta la sua valle non trova la guerra che vedeva nella tivú bombata di famiglia, solo silenzio e odori del sottobosco. E una ragazza, bellissima e capricciosa come un soffio di vento, che gli appare davanti. Assieme a lei, tutto diventa possibile. Mia regina è un'ode alla libertà, all'immaginazione, alla diversità. Un miracolo di grazia spiazzante e originale.
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Anno edizione:2018
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M. Cristina Flumiani 20 febbraio 2019
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