Le mie missioni nella grande guerra - Henri Bergson - copertina
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Letteratura: Francia
Le mie missioni nella grande guerra
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Descrizione


Nel corso della Grande Guerra Henri Bergson si reca per due volte negli Stati Uniti, dapprima da gennaio a maggio del 1917, per incontrare il presidente Wilson e promuovere la causa dell'ingresso in guerra degli USA a fianco delle potenze dell'Intesa, una seconda volta tra la primavera e l'estate del 1918, al fine di persuadere gli americani a riaprire un fronte orientale in Siberia dopo la pace di Brest-Litovsk e l'uscita della Russia dalla guerra. L'agente Bergson si impegna nel suo ruolo con esiti alterni: il filosofo-diplomatico contribuisce alla decisione di Wilson di entrare in guerra, forse proprio grazie alla sua credibilità di filosofo, di testimone di verità; fallisce nella seconda missione perché, a quanto scrive, l'insistenza francese sull'opportunità di un intervento americano e giapponese in Siberia appare agli occhi di Wilson troppo palesemente strumentale e interessata, incoerente con l'immagine ideale che gli americani hanno della Francia come patria della ragione e dell'universale. A prescindere dagli esiti, la storia delle due missioni apre una serie di interrogativi filosofici. La decisione di Bergson di mettersi al servizio del suo governo, di spendere la sua reputazione di filosofo per contribuire alla vittoria militare francese è perfettamente coerente con il suo profilo di intellettuale organico della Terza Repubblica francese, interprete esemplare dell'identità politica moderata, liberale e democratica che costituisce la trama di fondo comune della vita politica...

Dettagli

27 maggio 2015
126 p., Brossura
9788876983368

Conosci l'autore

Foto di Henri Bergson

Henri Bergson

(Parigi 1859-1941) filosofo francese. Insegnò dal 1899 al Collège de France. Nel 1914 fu nominato accademico di Francia e nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Tra le sue opere ricordiamo: Saggio sui dati immediati della coscienza (Essai sur les données immédiates de la conscience, 1889), Materia e memoria (Matière et mémoire, 1896), L’evoluzione creatrice (L’évolution créatrice, 1907). Cruciale è in B. il concetto di tempo, riferito sia all’evoluzione materiale e biologica sia agli stati di coscienza. B. rifiuta il tempo «spazializzato» della meccanica e oppone a esso la concreta esperienza interiore come «durata», in cui gli stati di coscienza si compenetrano in un amalgama in continua evoluzione. E notevole rilievo dà B. alla memoria, che caratterizza la vita profonda...

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