Le mie ragioni
Da questo momento innocenza e colpevolezza si danno la mano e lui sta in mezzo, ignaro, mentre a sirene spiegate viene accompagnato a casa sua per una perquisizione, controllato a vista mentre raccoglie le poche cose che gli serviranno e poi condotto al carcere di Regina Coeli, ammanettato. Arrivato a destinazione è sconvolto. La sua ragione, quella logica e puntuale, lo abbandona, come accadrà spesso nel giorni della sua detenzione e uno sconosciuto saggio istinto di sopravvivenza, primitivo come il senso della terra che comincia a vacillare sotto i piedi dell'uomo reale, lo avverte e lo sveglia dal fondo di se stesso, rendendolo reattivo e attento mentre controlla i muri di recinzione e le telecamere della sua prigione per intuire possibili vie di fuga. Una volta entrato, il suo carcere preventivo si colora di assurdità e miseria, svelandogli, nella sofferenza e nell'ansia che lo schiacciano con un peso quasi insopportabile, i difetti e le ingiustizie morali e materiali che da subito vengono inflitte a chi varca simile soglia. Siede per terra in celle minuscole e sozze, è costretto a pisciare contro un muro vista l'assenza del bagno.Una storia vera per comprendere il carcere.
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Anno edizione:2015
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