La migliore bugia - Francesco Caringella - copertina
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Letteratura: Italia
La migliore bugia
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Descrizione


È un torrido luglio quando Gilda Orefice, pensionata scorbutica e solitaria, viene ritrovata senza vita nel suo appartamento in centro a Bari. Sembra morte naturale – la casa è in ordine e il cadavere composto – ma la giovane piemme Elisabetta Ciraci ha la sensazione che la scena sia troppo perfetta, e ordina l'autopsia. Il referto è inequivocabile: strangolamento. L'indagine corre, e i sospetti si concentrano su Giovanni Campanaro, un commercialista molto noto in città, la cui deposizione mostra contraddizioni sospette. Gli inquirenti tentennano, poi si convincono ad arrestarlo. Non ha dubbi invece Enrico Martucci, il vecchio avvocato che ne assume la difesa: che il suo assistito sia innocente a lui non interessa, basta che lo sembri, e giusto per il tempo del processo. A presiedere la giuria c'è Virginia Della Valle, un magistrato di lungo corso che conosce il diritto quanto l'anima degli imputati. Eppure nemmeno lei riesce a decifrare l'enigma Campanaro. Mentre le versioni e le controversioni si susseguono sulla sedia dei testimoni, nella sua mente si addensa un terribile dilemma: meglio rischiare di assolvere un colpevole, o di condannare un innocente? Francesco Caringella torna a raccontare i meccanismi e i cortocircuiti della nostra Legge, ma anche la fatica, i sogni e i fantasmi dei suoi giudici, in una storia piena di specchi e ombre.

Dettagli

10 maggio 2022
384 p., Brossura
9788804737193

Valutazioni e recensioni

  •  Antonio Poso Zurlo
    Il romanzo del processo

    Forse più "legal" che "thriller", è la traslitterazione di quella che potrebbe essere una delle tante storie di cronaca nera nei tempi di un romanzo che, tra introspezione, mediaticità, sensazionalismo, senso comune, pregiudizi e preconcetti, vuole accompagnare il lettore verso quella indecifrabile e, molte volte, incomprensibile concettualità di verità processuale, umano 'surrogato' di quella, inintelligibile, oggettiva. In un racconto di cronaca giudiziaria lineare, in una trama senza particolari scossoni, si avvicendano le mosse di accusa e difesa, per scacciare e addensare il dubbio della ragionevolezza della condanna di un imputato, che, per physique du rôle, non potrebbe mai essere un freddo assassino. È una lotta al comune senso del sentire, un'indagine al giustizialismo mediatico, un intreccio, semplice, ma efficace, tra processo, procedura, giornalismo arrembante, salottini televisivi, e, non da ultimo, coscienza. Sul filo del rasoio tra colpevolezza e innocenza, fino alla lettura della sentenza (e, forse, anche oltre).

  • Charlie Brown
    Avere un cuore

    Chi sono i colpevoli? Chi sono gli innocenti? Davvero è meglio condannare un innocente piuttosto che lasciare un colpevole libero di delinquere? Altri dubbi, altre congetture, deduzioni, sillogismi. Come tutti i libri, del resto. Ultimamente mi capita di affollare la mente di pensieri, rimandi, quaestio filosofiche col risultato di tenere sempre acceso il motore del cervello. Il libro di Caringella e altri (ma la lettura in generale e qualsiasi attività culturale) contribuisce ad allargare la mente e ad ascoltare con piglio scrupoloso le proprie emozioni (che, in questo caso, possono essere tradotte con: è giusto o non è giusto? Se fossi un giudice come giudicherei la persona che mi trovo davanti?). Ho sempre pensato che quello del giudice e del medico fossero le professioni più difficili: in mano hanno la vita delle persone. E con la vita delle persone non si scherza. Le puoi rovinare o salvarle, in un caso o nell'altro puoi farle vivere o morire. Questo genere di libri mi piace perché oltre alla storia viene fuori anche l'aspetto umano dell'autore/autori, e pensare così che non sono solo "macchine" messe lì a giudicare ma che, anche essi, hanno un cuore.

  • azzurra75
    intuizione kafkiana riuscita

    un bel legal triller! storia avvincente e sorprendente fino all'ultima pagina....fino alla fine ti chiedi ma sarà stato lui? interessante e ben descritta in più riprese anche la "trafila" processuale e le emozioni legate per ogni parte in ogni singolo processo.

Conosci l'autore

Foto di Francesco Caringella

Francesco Caringella

Già direttore scientifico di Dike Giuridica e autore di numerosissimi manuali forensi, Francesco Caringella è magistrato penale. Dopo essere stato Ufficiale di Marina Militare e Commissario di Polizia, è dal 1998 Consigliere di Stato. È inoltre giudice del Consiglio di garanzia per la giustizia sportiva e componente della Commissione di Garanzia dell'Autorità per le garanzie nella comunicazione. Vive a Roma, e nel 2012 esordisce nella narrativa con Il colore del vetro (Robin Edizioni). Del 2014 è Non sono un assassino, legal-thriller pubblicato da Newton Compton. Nello stesso anno, il suo racconto "Un gioco di specchi" è raccolto nell'antologia Delitti di Capodanno, per Newton Compton. Tra le numerose pubblicazioni con Mondadori: La corruzzione...

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