È tenero e sporco, questo noir. I buoni sono buoni e vorrebbero solo essere lasciati in pace. I cattivi sono proprio cattivi e basta. Cattivi e senza remore. È un romanzo politically scorrect, in cui ci sono alcune inverosimiglianze di trama. Ma non è questo ad importare. Scerbaneco descrive due personaggi indimenticabili. Solo alla fine si capisce il senso del titolo. Per tutti i milanesi che hanno letto, vi riconoscete nella motivazione?
Donatella è scomparsa. È bellissima, sembra una svedese, con quei lunghi capelli biondi e quel profilo antico. Ma è debole di mente: per la strada guarda gli uomini, sorride a tutti e, qualunque cosa le dicano, risponde di sì. Perciò suo padre, il vecchio Amanzio Berzaghi, un ex camionista, la tiene nascosta in casa, tra bambole e dischi di canzonette. Ma una mattina l'ex camionista non la trova più... Il caso viene affidato a Duca Lamberti, il medico-investigatore. Alla disperata ricerca della ragazza, Lamberti si spinge nei bassifondi di Milano, tra feroci magnaccia e case d'appuntamento.
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Un'indagine di Duca Lamberti Prima Edizione nella collana gli Elefanti, ormai introvabile e fuori catalogo Ottime condizioni
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Anno edizione:2014
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Un giallo di 30 anni fa che non ha perso nulla in freschezza, umanità, intelligenza e anche in attualità. Sullo sfondo di una Milano che purtroppo non c’è più, o quanto meno, non appare più così, Duca Lamberti con il suo innato senso di umanità, e giustizia riesce a risolvere anche questo caso. L’azione si muove nel mondo della prostituzione, dei bordelli di lusso, in mezzo all’indifferenza e al cinismo che si insinuano come serpi velenose in tutti gli strati della società, non solo quella delinquenziale ma anche quella alto borghese. Spicca certamente, perché ne è anche l’elemento propulsore ma anche inatteso della vicenda, la figura del padre della vittima, il vecchio, Amanzio Berzaghi, un uomo integerrimo, coraggioso, forse un po’ ruvido ma profondamente solo e fortemente legato alla figlia da un affetto vero, profondo, quasi morboso. La cura, l’amore verso la figlia danno un senso alla sua esistenza! La scrittura di Scerbanenco è semplice, fluida ma mai prolissa, anzi rigorosa e precisa. Un grande giallista scomparso, ahimè, prematuramente!
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ELISA GHIDINI 09 luglio 2016
I milanesi ammazzano al sabato è un libro che, una volta iniziato, è impossibile abbandonare. Duca Lamberti ci porta alla scoperta della verità dietro un caso terribile e lo fa percorrendo le vie di una Milano che era ed è sempre in divenire, mai stanca. Scerbanenco crea un'atmosfera incredibile e muove i suoi personaggi all'interno di una storia che, se all'inizio sembra inspiegabile, alla fine ci risulta solo terribilmente triste (e attuale, purtroppo).
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