Misfit's Jubilee
Senza ombra di dubbio uno dei cantautori più anticonformisti americani, Jim White ritorna con quello che è allo stesso tempo il suo disco più ottimista e allucinogeno, confermando l'allergia alle buone maniere. Già benedetto da David Byrne e dalla sua luaka Bop fino ad oggi, su Loose. Da una sempre più spettrale New York il polistrumentista - assistito in studio dal fido batterista Marlon Patton, dal session man belga Geert Hellings (guitar/banjo) e da Nicolas Rombouts (basso e contrabbasso, tastiere) - Jim White ci invia una serie di speranzose cartoline, che riflettono tutto il suo gusto per arrangiamenti eclettici, filastrocche bislacche, ballate agrodolci e circensi numeri folk. Tra questi solchi toverete un'oncia di Jonathan Richman, un pizzico di Violent Femmes, qualche gioco di specchi tra They Might Be Giants e Syd Barrett ed una vocazione per l'alt-country magari, ma vi assicuriamo che questo è il miglior intrattenimento possibile in questi tempi bui.
Disco 1
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