"Il mondo e l'Occidente" innanzitutto sottolinea già nel titolo due concetti fondamentali: innanzitutto, l'Occidente è solo una parte del mondo e non necessariamente deve essere concepito come la parte dominante, in secondo luogo sottolinea che è stato il mondo ad essere colpito dall'Occidente e non viceversa. Il filo conduttore è l'idea che in questo scontro, in cui l'Occidente è in posizione d'attacco piuttosto che di difesa, i caratteri occidentale imposti in altri contesti portano ad effetti non prevedibili. Un caso su tutti quello dell'India e del Pakistan, dove l'idea occidentale di Stato nazione non è di sicuro servita a mitigare dei conflitti. Nella lettura si possono trovare degli spunti interessanti e alcuni evidenti limiti nelle interpretazioni, dati anche dal fatto che il libro riproduce le conferenze tenute dall'autore nel 1952.
Il mondo e l'Occidente
Questo libro, scritto in un momento di allarme dell'Occidente intorno al proprio destino, ma attuale, non essendo un libro di parte, giova come pochi, a dissipare pregiudizi, che già all'euro-asiatico Erodoto erano parsi infantili.
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Edizione:2
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