La montagna del giudizio
I temi della memoria e del ricordo emergono prepotentemente dalle pagine di quest'opera scritta da Marina Rocca e raccontano la tormentata vita di Pietra. Un lungo flashback che parte dal grigio di una casa di riposo dove “una donna”, ancora fiera e vigile, accatasta pezzi di vita, ora felici, altri durissimi e pesanti; la memoria emerge non come copia fedele degli eventi trascorsi, bensì come meccanismo attivo di costruzione e trasformazione. I personaggi sono avvolti da un’atmosfera che sembra fredda e lenta, ma che arriva direttamente alle ossa e fa rabbrividire; il tutto degno di un profondo realismo. Ogni “attore letterario” sembra interrogarsi sul senso del mondo e dello stare al mondo: c’è chi non sceglie e chi invece vuole poter scegliere se andare avanti oppure no, prendendo in mano le redini della vita e della sua fine. I nodi narrativi, che arrivano in pieno viso come schiaffi improvvisi, tessuti dalla protagonista, porteranno ad una risoluzione? Forse. Poiché, quando tenteremo di dare l'avvio ad un finale, saremo “costretti” a ripercorrere la bellezza e l'intensità del racconto attraverso la memoria, perché: “Il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo essere cacciati.”
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:16 settembre 2025
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